Le api in natura
Per milioni di anni, prima che l’uomo scoprisse i benefici dell’apicoltura, le api vivevano libere in natura. Il clima era loro favorevole per questo sciamavano spesso per riprodursi. Iniziare una colonia è comunque un rischio; tre quarti degli sciami finiscono per morire di fame nell’anno in cui si sono formati. Le arnie costruite dall’uomo garantiscono alle api uno spazio tre volte più grande rispetto a quello che si può trovare in natura, e riducono il rischio che la colonia sciami. Esistono diversi tipi di arnia tra cui scegliere. Ecco una breve storia.
L’alveare di paglia
Alcune migliaia di anni fa, si usava ancora catturare sciami selvatici e metterli all’interno di alveari in paglia capovolte. Ovviamente non è realistico, ad oggi, tenere degli skep, in quanto è impossibile ispezionarli. Questi alveari risultano tuttavia utili quando si vuole catturare uno sciame.
1850 - L’arnia Langstroth
La Langstroth prende il nome dal famoso apicoltore Lorenzo Langstroth, il primo a riconoscere “lo spazio dell’ape” e a produrre un alveare mobile nel 1850. Langstroth era interessato più alle api che al loro miele, ma la sua scoperta fondò le basi per la moderna scienza della produzione del miele. Scrisse una lista sulle 54 qualità che un’arnia doveva avere. Molte di queste - ma non tutte - sono ormai standard. L’arnia Langstroth è popolare in America e in Australia.
1880 - L’arnia Abbot, la Cheshire e la Cowan
Gli ultimi anni del 1800 videro la nascita di diversi alveari: le arnie inglesi si svilupparono seguendo l’esempio di Langstroth; l’Associazione Apicoltori britannici trovò un accordo sulla dimensione standard dei telaini; Cheshire scrisse i suoi più famosi libri sull’apicoltura e costruì una sua arnia, così come Abbot a cui seguì l’arnia di Cowan, solo per citarne alcuni.
1890 - L’arnia WBC
Così chiamata dal suo inventore, William Broughton Carr, l’arnia WBC divenne ben presto popolare e fu particolarmente apprezzata per la sua struttura. Si basa sugli stessi principi che hanno portato alla nascita della Cheshire e della Cowan, ma possiede delle pareti esterne extra. Questo garantisce un migliore isolamento dell’arnia. Tuttavia, non venne molto usata per scopi commerciali a causa della sua complessità e degli alti costi.
1920-1930 L’arnia Nazionale
Più semplice da usare, più economica e pratica, l’arnia Nazionale venne introdotta per rendere più agevole il lavoro degli apicoltori nel momento in cui bisognava spostare l’arnia verso i campi da impollinare. Si tratta dell’arnia più popolare in Uk sia per i professionisti che per chi si dedica all’apicoltura per hobby. I telaini sono più piccoli di quelli usati nella Langstroth ma hanno estremità più larghe. Alcuni apicoltori accusano il fatto che l’area del nido sia troppo piccola per alcune specie di api. Spesso, infatti, richiedono un nido extra, spesso chiamato “un nido e mezzo”.
1975 - L’arnia Dartington
L’arnia Danrtington è stata sviluppata dall’ingegnere e inventore Robin Dartington, al fine di tenere le api in giardino o sui terrazzi, e non quindi per scopi commerciali. Avendo lui stesso delle api, e tenendole sulla terrazza della sua casa londinese, ebbe modo di notare che l’arnia Nazionale e la WBC erano troppo difficili da gestire. Ne creò quindi una nuova il cui nido era più largo sia di quello della Nazionale che della Langstroth; in questo modo le api avevano la libertà di crescere senza restrizioni. I melari, però, sono più piccoli per un più facile trasporto.
Volete saperne di più? - Leggete gli appunti di David Cushmans.
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